Attore e pedagogo teatrale
Mejerhol'd e l'arte del grottesco
Corso di biomeccanica teatrale
“Anche se si eliminano la parola, il costume, la ribalta,
le quinte, il palco, fino a quando rimangono l'attore
e i suoi movimenti pieni di maestria, il teatro resta teatro”
V.E. Mejerhol'd
Mejerhol'd è stato uno dei più grandi registi e pedagoghi russi del novecento, inventore di un rinomato sistema di lavoro dell'attore nominato biomeccanica teatrale.
La Biomeccanica teatrale non è uno stile di recitazione, ma un sistema pedagogico che fornisce all’attore le tecniche e gli strumenti necessari per diventare un “dispensatore di energie” in ogni situazione scenica.
Questo sistema si incentra sull’importanza del corpo dell’attore nel processo creativo. Una volta conquistato il controllo e la coscienza del proprio corpo e delle sue dinamiche, l’allievo scoprirà il movimento ed il ritmo all’interno di ogni azione scenica; la sua fantasia ed immaginazione saranno costantemente stimolate ed egli arriverà a saper gestire la propria trama creativa e a rendere ogni gesto capace di catturare i sensi dello spettatore.
Quello che molti non sanno è che il debito che Mejerchol'd ha nei confronti della Commedia dell'Arte è enorme e che la sua biomeccanica teatrale è stata in gran parte ispirata dal teatro degli zanni e di piazza. Non è una coincidenza che uno dei primi personaggi recitati dal giovane Mejerchol'd sia stato Pierrot e che fra i suoi primi spettacoli ci siano titoli come “L'amore delle tre melarance”, “Arlecchino paraninfo” e “La sciarpa di Colombina”.
Questi sono alcuni degli elementi attorali fondanti per Mejerchol'd che affronteremo:
-La creazione e la presenza di un emozione teatrale e non di una motivazione psicologica.
-Acquisire delle qualità acrobatiche che richiedono all'attore senso del peso e equilibrio.
-La rapidità di reazione e capacità di rispondere prontamente agli stimoli della scena.
-L'orientamento nello spazio e coordinazione dei movimenti nello spazio.
-Il senso della forma e del disegno dell'azione scenica.
-La capacità di trasmettere chiaramente le intenzioni e le iniziative dell'azione scenica e di seguire quelle del partner.
-Il senso della misura e della composizione ritmica e musicale.
-La necessità trovare un andatura scenica complessa e articolata che abbia nei piedi la sua sorgente dinamica.
Durante il corso l’allievo affronterà un allenamento psico-fisico specifico che gli permetterà di entrare in un processo costante di lavoro su se stesso. Questo allenamento svilupperà nell’allievo la capacità di pensare agendo e la coscienza di sé nel tempo e nello spazio, permettendogli così di svolgere compiti sempre più complessi e precisi, e di gestire la propria recitazione in modo sintetico ed organico.
Il corso ha due obbiettivi principali:
-Esplorare e studiare i principi attorali della Biomeccanica teatrale e vederne le possibilità espressive e le applicazioni pratiche nella recitazione dinamica e acrobatica nei lazzi e nelle geometrie in maschera della Commedia dell'Arte.